giovedì 21 giugno 2007

PRIMA EDIZIONE



PRESENTE INDICATIVO

PROGRAMMA PRIMA EDIZIONE

MERCOLEDI 11 E GIOVEDI 12 GENNAIO

Teatro Elicantropo
PRIMO AMORE
di Letizia Russo
Diretto ed interpretato da Paolo Zuccari
Questo testo è il primo monologo che scrivo.
È il racconto di un piccolo nóstos, un ritorno a casa dopo molti anni.
C’è un uomo che una volta era stato un ragazzo e che dopo molti anni ritrova in un caffè un altro uomo che una volta era stato un ragazzo e che aveva, fugacemente amato con tutta la vita dei quindici anni.
Questo piccolo ritorno senza importanza è la stenografia emotiva di un pensiero, è la frammentazione di un ricordo riemerso alla mente e subito dopo scomparso. Ma non è un funerale del passato. Semmai è la celebrazione della giovinezza, un omaggio al cuore libero dell’uomo, una pietra lanciata contro qualsiasi ghettizzazione dei sentimenti.
Letizia Russo

VENERDI 13 GENNAIO
PAN – ore 12.00

COSI' RARO. COSI' PERDUTO - UNA STORIA DI TERRORISMO. UN RACCONTO PERSONALE
Incontro con l’Onorevole Olga D’Antona
condotto da Conchita Sannino.
Con Tina Femiano
“Cinque anni dall’uccisione di Massimo D’Antona, sembra ieri. Se c’è motivo di parlarne quasi ogni giorno vuol dire che, rispetto a quanto accadde il 20 Maggio 1999, siamo appena convalescenti. Ricordo quei giorni, attraversati dall’odore, così pareva, lasciato dagli spari che avevano abbattuto uno dei grandi esperti dello Stato in materia di diritto del lavoro, artefice di una cultura aggiornata dallo studio e dall’esperienza cioè nel vivo dei problemi… Ecco perché, cinque anni dopo, è parso naturale che si volesse pubblicare una sorta di diario, risvegliato da una sequela di domande, e corredato dagli interventi tenuti da Olga D’Antona in occasioni pubbliche, in parlamento e sui giornali. Olga, che nel frattempo mi aveva dato la sua amicizia, dopo tanto ragionare si era lasciata condurre con la leggerezza suggerita da un sentimento di solidarietà, anche personale, oltre che civile, fino a dire di sé, come in fondo a una vita, che cosa significava e significa l’improvviso trovarsi senza un bene così grande, così raro, così perduto.”
(Sergio Zavoli)


VENERDI 13 GENNAIO
Teatro Elicantropo – ore 21.00
La compagnia Taverna Est in collaborazione con DAMM Teatro presenta:
’O Mare
Segnalazione speciale della giuria Premio Scenario
Uno spettacolo di Sara Sole Notarbartolo

con: Glen Çaci, Giulio Barbato, Ilaria Migliaccio, Claudio Javier Valenzuela Benegas, Giovanni Prisco

Motivazioni della giuria del Premio Scenario
Un viaggio verso il mare attraverso un territorio di confini indefiniti, luogo di fuga e di incontro per una piccola comunità di immigrati che parlano lingue diverse e dialogano attraverso la musica e le arti di strada. Nato all’ interno di un centro sociale napoletano, ’O Mare porta in scena con forza e poesia l’utopia impossibile di una microsocietà in pericolo. Un gruppo di artisti di nazionalità diverse, capace di elaborare in scrittura, drammaturgia condivisa, accenti, abilità e linguaggi scenici differenti per narrare una storia leggera e spietata, ancora aperta su un finale inevitabilmente sospeso, interpretando magicamente le possibilità metaforiche del teatro.

La storia

‘O Mare è la storia di una piccola rivoluzione possibile. Testimonia la realtà di minime zone di resistenza in cui le cose che accadono - tutte le cose, tante, sublimi o terribili - vengono celebrate e non consumate. Ci sono fughe che si compiono senza motivo, confini snaturati, leggi stupide e pericolose che impediscono il cammino.
Ci sono poi piccole figure, personaggi che sembrano inventati, che riescono a resistere, a nascondersi nella pienezza della propria luce. I personaggi di ‘O Mare per restare nascosti fanno spettacoli, suonano, si mostrano al pubblico. Stanno camminando da molti anni senza motivo, solo perché nessuna terra è la loro terra, perché non hanno il ”permesso di soggiorno” e quindi l'unica cosa possibile è quella di andare, di continuo, verso il mare, qualsiasi cosa nasconda.


SABATO 14 GENNAIO
Teatro Elicantropo – ore 21.00
LA TRAGEDIA NEGATA
Narramondo
con Nicola PannelliCollaborazione alla regia Luigi Albert e Carlo OrlandoCollaborazione tecnica Laura Benzi
Il 16 marzo 1978 un nucleo delle brigate rosse sequestra Aldo Moro, l’allora presidente della Democrazia Cristiana. Mai fino a quel momento l¹attacco brigatista al cuore dello stato era arrivato così in alto. Si trattava di un salto nel buio al di là di un confine tracciato e mai superato.
Il Potere e il Palazzo. Assalire la Storia e deviare il suo corso. Questa è la posta. In gioco è il futuro di tutti.
Era una guerra - c'è chi dichiara - e come tale le BR l'hanno condotta, diretta, vissuta, subita e fatta subire. Morire e dare la morte. Dall’altra parte si nega, si esorcizza, si oblia e si rimuove. La vicenda di Moro e dei suoi rapitori ricostruita attraverso le loro parole. Quali parole?C’è chi dice che un trauma rimosso alla lunga fa più male alle persone di ciò che l’ha provocato. C'è chi non vuole piu' fare del male a nessuno qualunque sia il prezzo da pagare. C’è chi da subito voleva non esserci, non ha retto lo sforzo ed è scoppiato come una vena che scoppia.Spietata, lucida, dolorosa e ironica ricostruzione dei fatti, la narrazione non è documentaristica, né dietrologica. Ripercorre tutto il tragico e il melodrammatico dell'evento italiano più significativo e più rimosso degli ultimi decenni. Senza volere salvare nessuno. Un solo attore che fa tutto, un mostro a sei teste quale è la memoria, la realtà storica, la retorica di ieri e quella di oggi, il tempo che passa, l'azzeramento delle coscienze, la libertà e la morte.


DOMENICA 15 GENNAIO
Teatro Elicantropo – ore 21.00
Presente indicativo, presenta
DUE GOCCE DI SANGUE
di Patrizio Cigliano
Premio Enrico Maria Salerno 2002
Con Lorenzo d’Amico e Stefano Cecilia.
Regia di Rosario Arena

Due Gocce di Sangue non è una storia prettamente politica e non è neanche un testo ideologicamente schierato, sarebbe troppo facile puntare il dito. E' un incontro di diversi, diversi non per scelta ma per tradizione, è la storia di due incomunicabilità.
Una stanza buia e claustrofobica, un interrogatorio spietato e incalzante, durante il quale due uomini, due popoli, due menti, due cuori, due gocce di sangue di una ferita sempre aperta si avvicinano, si sfiorano, ma non si incontrano mai, messi a nudo e schiacciati dal peso inoppugnabile della storia.
Salem e Shayk non sono né buoni, né cattivi, fondamentalmente sono uguali. Uguali nella sconfitta, nell'impossibilità di essere liberi, ma anche uguali nella speranza, nel desiderio di un futuro diverso, senza più guerra né violenza.
Il tentativo di contribuire alla pace però fallisce ancor prima di vedere la luce, ogni spiraglio viene soffocato. I gerarchi del terrore, possono perpetrare altri massacri, altri soprusi. Non c'è più scampo, solo vittime.

Incontro con Malik Abrham docente lingua e letteratura all’università di Napoli e rappresentante in Italia dell’Università di Nasserye e Pierpaolo Punturello, Ministro di culto della Comunità Ebraica di Napoli.
Condotto da Conchita Sannino


LUNEDI 16 GENNAIO
THEATRE DE POCHE – ore 20.30
Presente indicativo, presenta
LA FERITA
Autori contro la camorra
Fortunato Calvino, Mario Gelardi e Giuseppe Miale di Mauro; Giovanni Meola, Roberto Russo; Roberto Saviano.
Conduce Conchita Sannino.

La testimonianza di chi in questi anni ha scritto e manifestato il suo impegno contro la camorra.

In questo ultimo incontro del festival, vogliamo lanciare un’iniziativa che ci auguriamo abbia un seguito.
La serata si basa sul racconto della camorra fatta da alcuni autori teatrali in testi anche già andati in scena, ed il racconto diretto - cronaca fedele della realtà- fatto da Conchita Sannino e Roberto Saviano.
Vogliamo analizzare la camorra negli aspetti più vari, a volte anche meno noti.
Consideriamo “La ferita! una precisa presa di posizione da parte di questi giovani autori, che testimoniano con le loro parole, un allarme che deve restare sempre vivo: la camorra c’è e sta anche bene!

In scena brani tratti da
Lo Sgarro , di Giovanni Meola
Cravattari, di Fortunato Calvino, con Rosa Fontanella e Rosalba Di Girolamo
La Camorra sono io , di Roberto Russo, con Agostino Chiummariello e Francesco Bianco.
Quattro, di Mario Gelardi e Giuseppe Miale di Mauro, con Daniele Russo
Qui, di Roberto Saviano, con Giuseppe Miale Di mauro
Quel cerchio di odio e vendetta attorno alle tre madri-coraggio di Conchita Sannino, con Tina Femiano

In collaborazione con il Theatre de Poche

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